Il tiro con la fionda sta diventando sempre più uno sport e meno gioco; infatti ormai in molte nazioni  del mondo si stanno creando campionati  regolari sia a carattere nazionale che internazionale. Tra le maggiori nazioni che praticano questo sport ci sono la Spagna, il Belgio, USA, India…Adesso anche in Italia grazie alla FIGeST (Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali) questo sport si sta affacciando nelle sale del comitato olimpico. Ci sono inoltre anche campionati a carattere sovranazionale, di particolare rilievo è il campionato europeo che ormai già da qualche anno è diventato un appuntamento imprescindibile per tiratori più esperti. Nel 2014 in Repubblica Ceca vi hanno preso parte 8 nazioni europee per complessivi 200 tiratori provenienti da Repubblica Ceca, Belgio, Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Slovenia, Austria.
Il tiro con la fionda è ormai anche all’interno del Mitico GUINNESS WORD RECORD ed il record viene conteso tra l’Italia Cina ed USA con il tiratore Marco Brunetti già campione nel 2010 (trasmissione lo show dei record di canale 5) 2013 e 2015..Di sicuro a breve nascerà anche una confederazione atta all’organizzazione del campionato del mondo e con il preciso scopo di uniformare tutti i regolamenti nazionali per un evento a carattere planetario. Verosimilmente in Italia ci sono circa 10.000 tiratori di fionda e comunque potenzialmente il numero potrebbe essere destinato a crescere fino a raggiungere i 500.000 unità. Va detto inoltre che è uno sport per tutte le età e con forti risvolti a carattere psicologico. Sviluppa uno spiccato senso di coordinamento e concentrazione,facendo raggiungere un equilibrio emotivo molto importante. Si sta sviluppando a carattere FIGeST (Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali) anche un progetto per entrare nelle scuole.
Inoltre a settembre prenderò parte alla trasmissione di canale 5 tu si che vales -italians got talent.

Sull’Abruzzo una “mole” di sorrisi
“Parlo con il Maestro Sterpone?” Dall’altro capo del telefono una voce tanto sorpresa quanto divertita per quel “maestro” troppo altisonante, dopo le prime battute, riconduceva immediatamente la conversazione lungo i binari di una conoscenza che sembrava esistere da sempre. È andato più o meno così il mio primo contatto con Carlo, circa dieci anni fa, quando su consiglio della comune amica Elena Ledda (che, negli anni ’90, aveva creato a Salò il premio umoristico ‘L’Oleandro d’oro’), lo chiamai per proporgli una ‘personale’ a Garrufo di Sant’Omero, da tenersi nell’agosto del 2008.
Quel nome bizzarro, la cui etimologia si perde in una Castrum Rufi romana, adagiata lunga la Valle della Vibrata, a nord della provincia di Teramo, dovette incuriosirlo ancor più del “Maestro Sterpone”. Fatto sta che con quella generosità che è uno dei suoi tratti peculiari, Carlo non se lo fece ripetere due volte e, in un caldo pomeriggio d’inizio agosto, giunse alla stazione di Giulianova, in una tenuta decisamente esotica e balneare. Il sabaudo Sterpone, nato il 5 marzo 1961, portava con sé riconoscimenti ottenuti in mezzo mondo: Bulgaria (1996), Belgio e Portogallo (1997), Brasile e Turchia (1998), Giappone (2000 e 2001). Mentre, tra i premi nazionali, si ricordano “Quelli che il calcio…” (Milano, 1995), “L’Oleandro d’Oro” (Salò, 1998), il Premio “Generale Dalla Chiesa”, medaglia del Capo dello Stato (2004) e il premio speciale “Cesare Perfetto” (Città di Castello, 2005).
Ma torniamo a quella sera di agosto. Dopo l’inaugurazione, sotto un cielo di stelle, che preludeva a quello di San Lorenzo, esprimemmo il desiderio di inventare una manifestazione che avrebbe dovuto portare in questo lembo d’Abruzzo, altri artisti, inizialmente regionali. Nasce, così, la rassegna umoristica “Sorridi con gusto” che, in poco tempo, esporta mostre a Philadelphia, Limoges e in alcune importanti località italiane, anche del Torinese.
L’anno dopo Carlo decide di sposarsi; ma non basta. Ormai innamorato della terra vibratiana, rapisce la moglie Graziella e, nell’agosto del 2009, la conduce tra l’Adriatico dannunziano e i contrafforti borbonici di Civitella del Tronto, per avviare la loro luna di miele.
In circa dieci anni, la rassegna umoristica ha ospitato disegnatori tra i più famosi d’Italia, viaggiando all’interno di un programma culturale, promosso dalla Pro Loco di Garrufo, che prevede un premio letterario riservato al racconto breve, e che ospita personaggi prevalentemente del mondo dello sport e del giornalismo, che vi giungono donando la loro amicizia. E in molte di queste iniziative c’è stato lo zampino di Carlo che, negli anni, ha continuato a farsi simpatico e amabile ambasciatore della terra d’Abruzzo.
Così, il 30 aprile 2016, l’Amministrazione comunale di Sant’Omero, presieduta da Andrea Luzii, ha voluto ringraziarlo pubblicamente, nella sala consiliare, donandogli un piatto in ceramica di Castelli, e una pergamena nella quale sono incise queste parole: L’Amministrazione Comunale di / Sant’Omero / ringrazia l’Artista / Carlo Sterpone / il quale, dalle Alpi agli Appennini, / attraversando le Valli Padane, / è approdato in quelle Vibratiane / per farsi ambasciatore, con la sua matita / e col “gusto di un sorriso”, dell’amicizia e dell’ospitalità / del nostro Territorio.

Enrico Di Carlo